Cara mamma, il tuo desiderio si è avverato: il tuo libro è pubblicato.
Con immenso amore. Paola, tua figlia minore
Con questa dedica molto dolce inizia la “perla” di cui vi parlerò oggi.
Dettagli del libro
Titolo: Viera. Un’italiana del ’23
Autrice: Paola Mattioli
Casa editrice: Pendragon
Genere: biografia
Pagine: 63 pp.
Anno: 2018
Formato: cartaceo
ISBN: 9788833640259
Sinossi
In un quaderno verde Viera, un’italiana nata nel 1923, ha tenuto appunti e ricordi delle sue esperienze di vita. La figlia Paola ha voluto trascriverle e aggiornarle, perché le persone a lei care possano ricevere la testimonianza di una vita, e trarne insegnamento.
Incipit
Sono nata il 24 gennaio del 1923 in via Mameli 13, una strada di paese che costeggia il fiume Senio, ad Alfonsine, un paese della Bassa Romagna; ma mio padre mi registrò il giorno dopo perché era indispettito dal fatto che fosse nata una femmina. Diceva che le femmine erano dei problemi, tuttavia col tempo si è completamente dimenticato è pentito di averlo pensato.
Un fiume dal letto stretto e solitamente con poca acqua. Al tempo del disgelo, però, si può vederlo più gonfio, motivo per il quale la mia nonna paterna Paola e le mie zie, Adalgisa e Ida, potevano andare al fiume a lavare o sciacquare i panni.
Ho ricordi vaghi della mia infanzia. Quando avevo appena tre anni, ci trasferimmo a Ravenna.
Qui iniziai a frequentare l’asilo del Borgo S. Biagio, diretto dalle suore, dove ebbi i miei primi contatti con bambini e bambine.
Recensione
Tengo molto ai ricordi, soprattutto a quelli di famiglia. Custodisco i miei in una vecchia valigia di cartone comperata da un rigattiere: cartoline, lettere, disegni, tagliandi di cinema. Tutto ciò che ho caro finisce lì. Conservo ancora addirittura un diario con le dediche delle mie compagne delle medie. Apro di rado quella valigia, ma per me rappresenta una cassaforte della memoria. Proprio come il quadernino verde su cui Paola Mattioli ha trovato scritti i ricordi di sua madre Viera.
Viera era una donna a cui la vita non ha risparmiato gioie e dolori, era una figlia, moglie e madre che scrivendo il diario del proprio vissuto ha lasciato un pezzetto di sé.
Era suo desiderio infatti
…far sapere alle persone a lei care la sua esperienza di vita, dalla nascita agli ultimi momenti, e di lasciare una testimonianza per le figlie, così che potessero trarne giovamento, insegnamento e amore per quello in cui credono.
In modo semplice, riportando i momenti cruciali dalla nascita ai settantasei anni, Viera porta tutti noi durante la sua infanzia sconvolta dalla Seconda Guerra Mondiale, ci parla dei suoi genitori e del primo incontro con il marito Paolo.
Pur non conoscendola di persona, sono rimasta coinvolta emotivamente da quanto scrisse mezzo secolo fa. L’autrice non interviene se non nel capitolo finale, aggiungendo il suo punto di vista con occhi di figlia e svelandoci altri aneddoti legati alla mamma. Fin dall’inizio mi sono chiesta a chi fosse per esempio dovuto il nome Viera e ne ho scoperto il motivo.
Troviamo nella parte centrale del libro diverse fotografie delle persone citate, una sorta di album fotografico che ci aiuta a dare un volto a persone del passato.
Viera fa anche riflessioni sulla vita e quella che più mi trova d’accordo è quella che vi riporto.
Quel sorriso mi portò a pensare che non bisogna mai disperare e che nella sofferenza, quando è comune a tutti, si trova vera fratellanza perché ognuno di noi dà il meglio di sé. Non è vero che siamo cattivi, non è così; nelle vere difficoltà della vita trovi sempre qualcuno che ti porge una mano.
La lettura impegna poco tempo, dato che il libro si compone di solo 63 pagine, ma ripercorre una vita intera, la vita di una Donna del ‘900, la vita di quella che avrebbe potuto benissimo essere la nostra nonna.
Consiglio questa biografia/autobiografia per la testimonianza storica che ci lascia del periodo tra Seconda Guerra Mondiale e dopoguerra. La storia non è fatta solo di eroi e grandi eventi, ma anche e soprattutto di persone come Viera.
Vi lascio con le ultime parole scritte nel suo quadernino
La vita è questo, un’attesa. In tutti i tempi c’è sempre un’attesa anche di cose buone, e dico a me stessa, per rincuorarmi, che ci vogliono tanta pazienza, coraggio, umiltà e fede in Dio onnipotente. Bisogna affidarsi alla protezione divina poiché questa dà grande forza per andare avanti con dignità.
Biografia dell’autrice
Paola Mattioli è nata a Bologna nel 1962. Scopre la magia è la bellezza dello scrivere già durante gli anni delle scuole superiori. Per motivi lavorativi questa passione si interrompe per un lungo periodo di tempo e riprende dopo la morte della madre, avvenuta nel 2006. È in questa fase della sua vita che lo scrivere per lei diventa necessario, essenziale, tanto da descriverlo come un’esperienza che le fa attraversare momenti speciali, unici, di silenzio e interiorità. Per Pendragon nel 2015 pubblica la raccolta di poesie “Al di là del cielo” e nel 2017 “A piccoli passi”.
Sembra una lettura molto interessante, a me piacciono molto le storie vere!
Mi piace molto questa proposta, i libri che raccontano di storie vere mi incuriosiscono sempre tanto!
Deve essere una lettura molto emozionante!! ❤️
Molto bello questo articolo!
Quando ho letto che il libro ha solo 63 pagine mi sono stupita, dalla presentazione me l’ero immaginata più lungo e pieno di avvenimenti! Comunque dalla tua recensione è un libro che mi affascina molto e che mi piacerebbe leggere
Deve essere stata Una lettura molto emozionante….
Davvero una bella proposta, adoro il genere
Credo che lo metteró nella mia lista dei desideri. Un libro che tocca l’anima
Le storie vere sono spesso quelle che vi ovlpisconp di più e che ci lasciano segni